25 marzo - Penultimo
giorno di proiezione cinematografica al Ferrara Film Festival e il genere horror è il grande protagonista con due lungometraggi d’eccezione: ‘Rupture’ di Steven Shainberg e
‘House of Evil’ di Luca Boni e Marco
Ristori, preceduti dai due short movie ‘Orion’ diretto da Spencer Currie e ‘Stella’
di Massimiliano d’Epiro con Fausto Maria Sciarappa e Violante Placido.
Gli appassionati del
genere hanno potuto spaziare da un horror di tipo classico come ‘House of Evil’
, che narra la storia di una giovane coppia trasferitasi in una grande casa di
campagna purtroppo infestata da strane presenze malefiche che renderà la loro
vita difficile, a un horror come ’Rupture’ dove strane persone rapiscono una
giovane donna per esperimenti genetici.
Due film, dunque, di grande impatto, seppure completamente diversi.
Secondo quanto ci rivela il simpaticissimo
regista Luca Boni presente in sala assieme a William Gambini, uno degli attori
del film che qui interpreta la parte di un pazzo assassino,
‘House of Evil’ è ambientato negli Stati Uniti, ma in realtà è stato
girato interamente nella nostra Toscana seppure in lingua inglese. Oltre al
paesaggio già stupendo di suo, il film offre splendide inquadrature e lunghi
primi piani sugli attori, in particolar modo sullo sguardo glaciale del
bellissimo Andrew Hardwood Mill che aumenta di molto la tensione ed inquieta lo
spettatore. Una grande casa ‘del male’ come ci rivela il titolo stesso del
film; un ambiente spazioso, apparentemente bellissimo, ma che nasconde nei suoi
sotterranei una miriade di scarafaggi ed uno sconvolgente mistero.
con il regista Luca Boni |
con l'attore William Gambini |
Completamente diverso ‘Rupture’,
proiettato per la prima volta in Italia proprio in occasione del Ferrara Film
Festival con una straordinaria Noomi
Rapace (conosciuta soprattutto per il film ‘Uomini che odiano le donne), qui nel ruolo di Renée Morgan, una giovane
divorziata con un figlio dodicenne a carico, che viene costantemente osservata
da telecamere nascoste e sparse in tutta la sua casa per essere poi rapita e
dover cercare di sfuggire da un laboratorio di esperimenti genetici al di fuori
di ogni legalità. Un film intenso,
adrenalinico, emozionante al cento per cento, con una tematica nuova che riesce a tenere gli spettatori incollati
allo schermo per l’intera durata del film senza concedere loro mai un momento
di noia.
Ancora una volta il Festival ha
mostrato il suo valore con la scelta di film di qualità, capaci di emozionare
in tutti i sensi il pubblico presente in sala. L’horror rappresenta sempre un
genere a sé, che attira i suoi appassionati sempre più esigenti e, per questo,
il non cadere nel banale è importante.
Noomi Rapace in una scena del film. |
di Joe Lake