Vittorio Zambon nel ruolo di Andrea Palladio. |
1) Qual è stata la tua
formazione professionale?
Il mio
approccio con la musica cominciò quand’ero bambino, imparando a suonare il
pianoforte classico. Verso i 15 anni, mi appassionai alla musica leggera e
iniziai a suonare con le prime band. Per ciò che riguarda il canto, la passione
è nata a poco a poco in me quasi in maniera casuale. Possedevo già una voce
tale da poter interpretare un repertorio pop e rock stile Queen, Police, George
Michael. Quasi come un gioco, piano piano questa passione per il canto leggero
è progressivamente cresciuta e mi ha permesso di ottenere ottimi consensi e
premi in diversi concorsi. Alcuni anni dopo, studiando un metodo chiamato Voice
Craft a Milano con Jo Estill, mi sono avvicinato alla lirica e al teatro
musicale. Ho avuto, nel corso degli anni, l’opportunità di lavorare con grandi
direttori e registi sia in Italia che in Europa, in Sud America ed Australia,
debuttando nel melodramma in molti ruoli da protagonista; opere come : la
Traviata, Madama Butterfly, Nabucco, Elisir d’amore o pièces dell’operetta,
come: La Vedova Allegra, Cin Ci Là, Il Paese dei Campanelli e anche in musical
famosi, ad esempio: Jesus Christ Superstar, i Miserabili, curandone
recentemente anche alcune regie.
2) Un ruolo difficile, immagino quello di interpretare Andrea
Palladio, uno degli architetti più noti al mondo. Come ti sei cimentato in
questa parte e quale preparazione ha richiesto questo ruolo?
Ho
avuto la fortuna di incontrare persone molto preparate e ispirate come l’attore,
autore Matteo Tosi, la coreografa Simonetta Rovere e il maestro Paolo Zambelli
che mi hanno aiutato ad immergermi letteralmente nella vita e nell’opera di
questo grande personaggio, sia dal punto di vista umano che artistico. Per
interpretare questa pièce ,di cui sono protagonista, è stata necessaria una
accurata preparazione che richiedeva conoscenze storiche della vita e delle
opere del personaggio, ovviamente l’autore si è concesso qualche piccola
libertà nel romanzare e colorire la storia, anche perché la documentazione
dell’epoca risultava spesso lacunosa in alcuni punti. Ritengo che per
comprendere l’animo del personaggio sia fondamentale analizzare il suo percorso
artistico attraverso le sue opere, nelle quali vi è scritta la sua vita, ma
anche sono rivelati il suo pensiero, il suo credo, le sue illuminazioni e
sofferenze.
Andrea Palladio (Vittorio Zambon), la moglie Allegradonna e la figlia Zenobia |
Andrea Palladio( Vittorio Zambon) e Giangiorgio Trissino (Matteo Tosi)- Prima di partire per Roma. |
Andrea Palladio (Vittorio Zambon) e i IV libri di architettura. |
3) In “Opera Palladio” hai dovuto ricoprire il ruolo sia dell’attore che del cantante, in quale dei due ti senti più a tuo agio e perché?
Senza
dubbio il ruolo del cantante, anche se non nego di essermi divertito molto a
recitare. La mia esperienza come attore è sempre stata in ambito teatrale,
pertanto ho trovato delle differenze sostanziali per quanto riguarda la
recitazione cinematografica. Matteo mi ha chiesto di rendere un personaggio
semplice, oserei dire quasi un sempliciotto; questo appare soprattutto
all’inizio del filmato al fine di renderne chiare l’estrazione sociale e
culturale. Consensualmente all’autore, è stato introdotto volutamente nel
parlato l’inflessione veneta che, via via, si stempera come a sottolineare la
crescita e l’evoluzione culturale ed artistica del personaggio.
4) So
che la vita del Palladio fu costellata di fatiche, successi e anche dolori
privati. Quale di questi momenti ti piace di più interpretare?
Le
fasi della vita del Palladio, i successi e i gravi lutti costituiscono un
caleidoscopio di emozioni e sono, grazie alla loro diversità, tutte
interessanti. Le tre canzoni che interpreto esprimono momenti diversi della sua
vita. “Buio nell’anima” descrive lo smarrimento dell’artista, “Grazie a Dio” è
un brano di grande respiro che esprime lo slancio dell’arte verso il divino,
però il pezzo che preferisco per la sua intensità drammatica è “La morte di
Allegradonna", nella quale Palladio canta l’amore verso la moglie morente di
peste tra le sue braccia. E’ questo un brano dove il talento poetico di Matteo
Tosi e la stupenda musica di Paolo Zambelli si fondono, per creare un picco di
sublime intensità emotiva.
Andrea Palladio (Vittorio Zambon) e Giangiorgio Trissino (Matteo Tosi) in "Respiro" |
Andrea Palladio (Vittorio Zambon)- Istruzione |
5) Posso immaginare che interpretare esperienze di vita differenti, specialmente sul palcoscenico teatrale, richieda un’abilità artistica notevole. Puoi rivelarmi in cosa consiste il tuo segreto nel passare da uno stato emozionale all’altro in così breve tempo?
Credo
che ogni artista abbia il suo modo per interpretare il personaggio, la tecnica
e lo studio sicuramente sono strumenti importanti.Personalmente una volta che
entro nel personaggio ricercando la sua verità più intima, le sue azioni, le
sue espressioni la sua parola, ciò diventa parte di me e come tale mi risulta naturale
identificarmi in lui e nei suoi stati d’animo
6) Ma dimmi sinceramente: tra tutti i brani da te interpretati
qual è il tuo preferito?
Son
tutti davvero intensi, personalmente amo molto “La morte di Allegradonna”, un
pezzo di grande spessore, tanto drammaticamente intenso quanto difficile da un
punto di vista tecnico espressivo, la sua bellezza, però, lo rende magicamente
facile grazie ad una scrittura melodica vocalmente ispirata e ben pensata e ad
un testo davvero emozionante.
7)
Domanda di rito, quali sono ora i tuoi progetti futuri?
Andrea Palladio (Vittorio Zambon) in "La Morte di Allegradonna" |
Tornerò a teatro con diversi spettacoli
Di Opera Lirica e operetta, quest’estate sarò in Brasile per dei concerti di
Musical e Opera e, prossimamente,di nuovo, Palladio.
Magda Rampazzo
OPERA PALLADIO
Magda Rampazzo
OPERA PALLADIO
Vittorio, sono rimasta meravigliata quando ho letto la tua intervista, non sapevo avere conosciuto um cantante com tanti attributi qui a Caxias do Sul. Um grande abbraccio, tantissimi auguri Eneida
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