lunedì 18 marzo 2013

Intervista a Michael Segal in Wrath of the Crows





Michael Segal, attore poliedrico, inizia la sua carriera  partecipando a diversi spettacoli teatrali per poi dedicarsi principalmente al cinema recitando sia in lingua inglese che in lingua italiana.
La sua lunga carriera di attore si avvale di una vasta filmografia e comprende film com  L’altrove, La casa sfuggita, Nympha  e Colour From the Dark di Ivan Zuccon, Zombie Massacre di Luca Boni e Marco Ristori, Una ragione per combattere di Alessandro Baccini e Opera Palladio di Matteo Tosi (cinemusical).

1)In questo film tu interpreti il capo delle guardie della prigione, lo spietato UFFICIALE, quali sono le caratteristiche del tuo personaggio e come ti sei trovato nell’interpretarlo? La mia curiosità mi spinge a chiederti se hai avuto delle figure di riferimento.
Il mio personaggio è una figura che adoro perché ha una psicologia che definirei puramente malvagia. Sa essere gelidamente cattivo. E’ un personaggio tagliente che ho costruito facendo della sua malata efficienza una ragione di vita. La sua spietatezza è priva di ogni freno morale, un essere brutale dunque per il cui ruolo mi sono ispirato all’ufficiale nazista di Shinderlist.

2) Quindi per dimostrare questa sua malvagità, come si comporta il tuo personaggio in “Wrath of the Crows”?
Nel film lo si vede in due momenti, inizialmente come soldato in guerra e poi come capo guardia della prigione nella quale fa osservare le regole con brutalità e sadismo. Anche se non traspare dai dialoghi, lui si diverte nello svolgere questo ruolo perché l’esercizio del suo potere, dell’autorità lo rendono forte.

3) Da quanto ho capito ti piacciono parecchio i cattivi, vero?
Sì, il ruolo da cattivo lo vedo come uno sfogo liberatorio. Dentro ognuno di noi si cela una parte malvagia. Farla uscire è piuttosto divertente. Adoro assumere le espressioni da duro, arrabbiato, scostante, antipatico e il capo guardia di “Wrath of the Crows” me lo concede ampiamente poiché è un uomo senza sorriso.
4) Non è la prima volta che hai lavorato in un film del regista Ivan Zuccon; Vorrei sapere come l’hai conosciuto e quali sono le tue impressioni su di lui?
Ivan Zuccon l’ho conosciuto in occasione di un saggio quando frequentavo la scuola di teatro anni fa. Io mi stavo cimentando in un ruolo di spionaggio e lui per quell'occasione era il cameraman del film. Dopodiché abbiamo continuato a frequentarci ed è iniziata una lunga collaborazione che dura tutt’ora. Ivan è un grande regista e lavorare con lui mi gratifica molto: la sua attenzione nei particolari, la cura delle luci e la sua spasmodica ricerca di perfezione lo rendono un grande maestro del cinema. Nei suoi films mi sento di dare sempre qualcosa di più, il massimo di me stesso fino quasi ad oltrepassare il muro del possibile.

5) Va bene Michael, ritornando a te, come mai hai scelto di intraprendere la carriera di attore?
Questa è una passione che ho avuto da sempre, è un bisogno intrinseco che mi gratifica enormemente. Recitando mi sono tolto molte soddisfazioni, non miro esclusivamente al successo e alla fama, ma interpreto ruoli per me stesso; ciò mi porta ad accettare qualsiasi parte, piccola o grande che sia, l’importante è esprimermi attraverso la “settima arte”.

6) Qual è il tuo ruolo preferito? Quello in cui ti senti più a tuo agio sulla scena?
Direi sicuramente quello di eroe con enormi responsabilità in films d’azione. Alla  “Fast and Furious” o "Die hard" per intenderci. Mi piace concentrarmi in una dura preparazione corporea oltre che nella costruzione psicologica del personaggio, adoro le scene da stuntman e quelle pericolose.

7) So che hai lavorato sia per il teatro che per il cinema, quali delle due arti preferisci?
Ho iniziato debuttando in spettacoli teatrali, ma prediligo il cinema perché c’è una diversa costruzione del personaggio, l’attore cinematografico ha più possibilità e libertà d’azione rispetto a quello teatrale dove sei legato ad un’ambientazione ristretta e lo spettatore è costretto a fare appello alla sua ampia immaginazione. Recentemente ho lavorato per il Cinemusical “Opera Palladio” del regista Matteo  Tosi, esperienza che mi fa gratificato molto in quanto interpreto  Odoardo Thiene, conte di Cicogna (feudo padovano) e generoso protettore del Palladio.
8) Nella carriera di attore ci sono sempre progetti futuri, quali sono i tuoi?
Ne ho tantissimi, poi bisogna vedere quali si concretizzeranno realmente perché è inutile aspettare di accettare la parte giusta dove sarebbe possibile esprimere a pieno il proprio talento; io considero buona ogni occasione.

9) Bene Segal per concludere questa nostra intervista ti chiedo di sintetizzare la tua filosofia di vita in un’unica frase.
Vivi libero, muori da eroe.

Magda Rampazzo.


Michael Segal sul set di "Wrath of the Crows"






Michael Segal in una scena di "Wrath of the Crows"

Per maggiori informazioni sulla filmografia di questo attore, ecco alcuni link:

2 commenti:

  1. Ciao!
    Dai un'occhiata al mio blog
    http://www.angolocreativopinella.blogspot.com
    C'è qualcosa che ti riguarda!!

    Buona giornata!

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  2. Bella intervista.
    Mi piace molto, ti faccio i miei complimenti più sentiti.

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