Regia: Stefania Sandrelli
Cast: Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber
Ambientato in Francia tra il 1380 e il 1430,
Christine Cristina (interpretato da Amanda Sandrelli) narra di una giovane
nobildonna rimasta da poco vedova con due figli. Privata dei suoi beni, in
quanto donna e obbligata a lasciare il proprio castello, Christine Cristina
rimane letteralmente in miseria, senza un posto dove andare né denaro per
vivere. Christine Cristina ed i suoi figli vagano per la Francia finché a dar loro
ospitalità è Thérèse, una vecchia amica lavandaia sposata ad un menestrello, il
quale inizialmente si oppone ad averli in casa. Ubriacone e squattrinato anche
lui però non può che riconoscere il grande talento artistico della donna e
decide di mettere in musica le sue rime. Christine Cristina è, infatti, una
nobildonna colta, istruita, una poetessa geniale, capace di andare oltre la sua
epoca, di rivoluzionarne il pomposo modo di scrivere, lo stile ma soprattutto i
contenuti. I suoi componimenti descrivono, infatti, le miserie, le ingiustizie
e le sofferenze che affliggono la gente del suo tempo. Snello, asciutto,
comprensibile, il suo linguaggio poetico è capibile da tutti, amato dalla
povera gente e osannato nelle osterie dove persino i dotti si prendono la briga
di andarci pur di ascoltare i suoi scritti.
Criticata apertamente dai sapienti del suo tempo,
per altro tutti rigorosamente uomini, Christine Cristina inizia ad essere
temuta anche dal potere vigente; ma perseguitare una nobildonna, seppur
decaduta, per le sue idee sarebbe come ammettere pubblicamente le sue capacità
intellettuali e,dunque, si preferisce colpirla intimamente, perseguitare i suoi
affetti più cari, condannare a morte coloro che ne perpetuano e sostengono l’opera.
Anche il suo affascinante e ricco protettore, qui interpretato da un sublime
Alessio Boni, rischia la vita assecondando ed incoraggiando il genio di
Christine.
Un film toccante, nuovo, intelligente quello della regista Stefania Sandrelli, che
stimola la riflessione su di una società, non molto diversa dalla nostra, in
cui le critiche verso un potere miope e spietato vengono ferocemente messe a
tacere, specie se a proliferarle è un giovane genio femminile. L’ostruzionismo
verso le donne si perpetua immutabile da secoli a causa di un’egemonia maschile
radicata in qualunque strato sociale, come emerge ampiamente da questo film. La
donna deve essere zittita, il suo genio sminuito, non solo perché scomodo, ma
soprattutto in quanto presente in un “essere femminile”.
Christine Cristina è un film capace di sottolineare
questi aspetti, di dare voce ad una poetessa spesso derisa dai dotti del suo
tempo, dimenticata dalla storia ed ingiustamente esclusa dai libri antologici,
senza mai cadere nel patetico o nel banale; un film, oserei dire, alla stregua
dei grandi capolavori italiani che hanno reso il nostro cinema famoso in tutto
il mondo.
F.P.
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