domenica 10 febbraio 2013

The Artist



 Regia: Michel Hazanavicius

Interpreti: Jean Dujardin, Bérénice Bejo e John Goodman


Miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, migliori costumi e miglior colonna sonora: tante statuette ma, soprattutto di grande "peso".
Prodotta nel 2011 in Francia, l'opera in questione sfida i canoni delle produzioni moderne portando una ventata di "novità" in un panorama fatto di 3D ed effetti speciali.
Certo, la "novità" è... il muto.
Pellicola girata in bianco e nero con protagonisti privi di voce e dialoghi proiettati su schermate statiche come nella tradizione del cinema degli anni Venti.
Di grande rilevanza, invece, la colonna sonora, una volta eseguita dal vivo per accompagnare la riproduzione del film e, in questa occasione, realizzata perfettamente per andare a braccetto con l'enfatizzata espressività e gestualità degli attori.
Le vicende si svolgono a Hollywood: nel 1927, George Valentin è uno degli interpreti di maggior successo del cinema muto di genere romantico e avventuroso. All'uscita di una sua proiezione, acclamato e assediato da una folla di fotografi e ammiratrici, viene immortalato insieme ad una giovane riuscita quasi per caso ad avvicinare il suo idolo. La foto viene poi pubblicata sulla prestigiosa rivista Variety e, poco tempo dopo, i due si ritroveranno sul set di un nuovo film, Valentin come protagonista e la ragazza, Peppy Miller, alle prese con le prime esperienze come comparsa. Tra di loro si crea subito una forte attrazione, ma nulla di compromettente.
Dal 1929, con l'avvento del sonoro e del parlato nel cinema, le loro carriere cominciano a seguire strade diverse : George è riluttante all'introduzione di questa nuova peculiarità mentre, per la giovane, rappresenta il trampolino verso il successo.
Valentin decide quindi di andare contro corrente e proseguire con le sue convinzioni, abbandona la sua casa di produzione e finanzia ed interpreta un nuovo film muto che, però, risulta essere un colossale fallimento e lo incanala verso il viale del tramonto.
Caduto nel dimenticatoio come attore, lasciato dalla moglie e rovinato finanziariamente tanto da essere costretto a mettere all'asta i suoi averi, vive in un fatiscente appartamento quando, un giorno, decide di bruciare le pellicole da lui interpretate ( tranne quella nella quale incontrò la giovane Peppy Miller).
Riesce miracolosamente a scampare all'incendio da egli stesso provocato grazie al tempestivo intervento dell'inseparabile cane che, quale suo "miglior amico", riesce ad attirare l'attenzione di un poliziotto verso la casa in fiamme.
Ma la giovane non lo ha dimenticato e, una volta appresa la notizia dell'accaduto, lo ospita in casa sua affinchè egli possa rimettersi.Tuttavia, frenato dall'orgoglio, torna nella sua abitazione e tenta il suicidio, ma la donna riesce a fermarlo prima che commetta l'irreparabile. Ella insiste per farlo tornare al lavoro e convince il suo ex produttore ad ingaggiarlo nuovamente, grazie all'estro artistico di Valentin che reinventa le sue performance senza rinunciare al suo credo per il "mutismo".
Grandioso tributo al cinema di inizio Novecento del regista francese Michel Hazanavivius  che ci mostra come la tecnologia avanzi di gran carriera ma, tutto sommato, il desiderio di divertimento ed intrattenimento del pubblico possa essere soddisfatto con semplicità e senza l'ausilio di dialoghi cervellotici.
 Un tuffo nel passato che ha il sapore del nuovo.

M.R.

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