Gerry Shanahan , talentuoso attore irlandese che ha
lavorato in numerosi films, anche di produzione italiana, come “La migliore
offerta” di Giuseppe Tornatore, si racconta in questa intervista, rivelandoci
alcuni segreti e curiosità del film “Wrath of the Crows”.
Dunque, Mr. Shanahan,
vorrei iniziare questa nostra intervista partendo dal suo personaggio; chi è
Charlie e che ruolo ha nel film?
Beh, vediamo … definire
Charlie non è così semplice . Il mio
personaggio ha un ruolo importante in Wrath of the Crows, è il “guardiano delle
anime”; originariamente un santo, che era alla spasmodica ricerca di Dio. Uno
sforzo il suo, un desiderio così ardente che lo porta all’esperienza più
elevata: vedere “la luce divina”. Una luce, però, così intensa e luminosa da
renderlo cieco per sempre. Charlie è colui che salva la principessa dalla
sentenza di morte emessa dall’inquisitore; colui per il quale la principessa
stessa accetterà di lavorare, andando alla ricerca di anime. Un personaggio, il
mio, che sembra buono, perché vorrebbe salvare l’anima di lei macchiatasi di
una grave colpa, un peccato angosciante, difficile da redimere, la sua è un’anima
che pesa.
Mentre definiva
Charlie, ha usato l’espressione “sembra buono”, cosa voleva intendere? Non è
convinto che il suo personaggio sia una figura positiva nel film?
Stiamo parlando di un fantasy horror ed è difficile che un
personaggio sia completamente positivo (afferma
divertito). Vedi, quello che mi piace
di questo ruolo è lo sdoppiamento, da una parte c’è Charlie, il santo uomo, e
dall’altra il Giudice, entrambi convivono nel mio personaggio, quindi tu non
sai mai chi è quello buono e chi quello cattivo; come vedi, è proprio una
figura complicata.
Due personalità, due
temperamenti diversi in un unico personaggio dunque … è la prima volta che si
cimenta in un ruolo simile?
Non proprio direi. Quando ho interpretato Daniel nel film “Derelict”,
il mio personaggio viene rapito da un gruppo di malviventi e all’inizio non è
affatto spaventato di questa nuova situazione che sta vivendo. L’unico
sentimento che inizialmente dimostra è il suo disappunto nell’essere stato
trascinato via a forza, però poi, nel corso del film, inizierà a cambiare,
diventando psicologicamente debole ed insicuro; ecco, in un certo senso, anche
in questo caso abbiamo un mutamento di personalità come in Charlie di “Wrath of
the Crows”.
Ritornando a “Wrath
of the Crows”, appunto, come pensa accoglierà il pubblico questo film e, più in
particolare, il suo personaggio molto diverso, a quanto mi dice, da Giovanni in
“Colour from the Dark”?
Wrath of
the Crows sarà un film
epocale. Penso che il pubblico,
inizialmente, amerà Charlie, stimerà la sua saggezza e comprenderà i suoi
problemi fisici, essendo lui un cieco che si deve muovere con l’aiuto di un
bastone …
Un po’ come Tiresia,
dunque, il celebre indovino della mitologia greca immortalato da Omero nell’Odissea?
(Sorride) Non lo
definirei proprio come Tiresia, poiché il Giudice che interpreto ha a
che fare con le pericolose regole della prigione e spesso le manipola, dando vita
a degli sporchi giochi. Con questo ti ribadisco che il mio personaggio ha
sfaccettature ambigue, tipiche dei “bad characters”. Sì, mi piace interpretare
i “cattivi”, perché hanno una psicologia
complessa, sono personaggi interessanti e ti permettono di comportarti come mai
oseresti nella vita reale. Se il pubblico ti odia, poi, vuol dire che hai fatto
un ottimo lavoro.
Questa è la seconda
volta che lavora con il regista Ivan Zuccon, quale impressione si è fatto di lui?
Ivan Zuccon è un ottimo regista, paziente e perfezionista; è
molto facile lavorare con lui perché ha una personalità accomodante e decisa
allo stesso tempo. La prima volta che l’ho conosciuto è stata in occasione del
film “Colour from the Dark” e ho potuto vedere lì come lavorava; a mio avviso,
è il miglior modo che io conosca.
So che è già stato in
Italia a girare in diversi films italiani, cosa ne pensa del nostro Paese e dei
nostri attori?
Sì, lavorare in Italia mi piace, poiché ha molte analogie
con l’Irlanda, da dove provengo. Del vostro paese mi piace quasi tutto: il
cibo, la musica, l’ospitalità. Mi sento a mio agio lavorando con attori
italiani, sono professionali, ben preparati e con loro ho intrecciato sempre
buone amicizie.
A short translation into English:
To talk
about Charlie isn’t easy, he is a “keeper of souls”, a holy man who originally
looks for God, but when he sees it, he becomes blind. He is the man who saved
the princess from the “Grand Inquisitor” and because of this, she began to work
for him looking for souls. Charlie seems like a good person, he wants to save
the princess’ soul. She committed a grave offence and her soul is burdened.
I like my
character because he has two personalities, he is Charlie, the holy man and the
Judge, so I am two persons and you don’t know who is the good and who is the
bad. He is a very complicated character.
I’ve played
a similar one in “Derelict”, a movie,
where I was Daniel, a kidnapped man who didn’t want to be there. At the
beginning he wasn’t scared, he didn’t want to be there and that’s all, but then
his feelings began to change and Daniel became weak and terrified. Two
different behaviours, more or less as we can see in Charlie of “Wrath of the
Crows”.
Joe Lake
Per saperne di più su Gerry Shanahan andate a questo link:
Dal set di "Wrath of the Crows" |
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