venerdì 28 giugno 2013

Intervista a Gerry Shanahan, il “giudice” di Wrath of the Crows”






Gerry  Shanahan , talentuoso attore irlandese che ha lavorato in numerosi films, anche di produzione italiana, come “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore, si racconta in questa intervista, rivelandoci alcuni segreti e curiosità del film “Wrath of the Crows”.


Dunque, Mr. Shanahan, vorrei iniziare questa nostra intervista partendo dal suo personaggio; chi è Charlie e che ruolo ha nel film?
Beh, vediamo …  definire Charlie non è così semplice .  Il mio personaggio ha un ruolo importante in Wrath of the Crows, è il “guardiano delle anime”; originariamente un santo, che era alla spasmodica ricerca di Dio. Uno sforzo il suo, un desiderio così ardente che lo porta all’esperienza più elevata: vedere “la luce divina”. Una luce, però, così intensa e luminosa da renderlo cieco per sempre. Charlie è colui che salva la principessa dalla sentenza di morte emessa dall’inquisitore; colui per il quale la principessa stessa accetterà di lavorare, andando alla ricerca di anime. Un personaggio, il mio, che sembra buono, perché vorrebbe salvare l’anima di lei macchiatasi di una grave colpa, un peccato angosciante, difficile da redimere, la sua è un’anima che pesa.

Mentre definiva Charlie, ha usato l’espressione “sembra buono”, cosa voleva intendere? Non è convinto che il suo personaggio sia una figura positiva nel film?
Stiamo parlando di un fantasy horror ed è difficile che un personaggio sia completamente positivo (afferma divertito). Vedi, quello che mi piace di questo ruolo è lo sdoppiamento, da una parte c’è Charlie, il santo uomo, e dall’altra il Giudice, entrambi convivono nel mio personaggio, quindi tu non sai mai chi è quello buono e chi quello cattivo; come vedi, è proprio una figura complicata.

Due personalità, due temperamenti diversi in un unico personaggio dunque … è la prima volta che si cimenta in un ruolo simile?
Non proprio direi. Quando ho interpretato Daniel nel film “Derelict”, il mio personaggio viene rapito da un gruppo di malviventi e all’inizio non è affatto spaventato di questa nuova situazione che sta vivendo. L’unico sentimento che inizialmente dimostra è il suo disappunto nell’essere stato trascinato via a forza, però poi, nel corso del film, inizierà a cambiare, diventando psicologicamente debole ed insicuro; ecco, in un certo senso, anche in questo caso abbiamo un mutamento di personalità come in Charlie di “Wrath of the Crows”.

Ritornando a “Wrath of the Crows”, appunto, come pensa accoglierà il pubblico questo film e, più in particolare, il suo personaggio molto diverso, a quanto mi dice, da Giovanni in “Colour from the Dark”?
Wrath of the Crows sarà un film epocale.  Penso che il pubblico, inizialmente, amerà Charlie, stimerà la sua saggezza e comprenderà i suoi problemi fisici, essendo lui un cieco che si deve muovere con l’aiuto di un bastone … 

Un po’ come Tiresia, dunque, il celebre indovino della mitologia greca immortalato da Omero nell’Odissea?
(Sorride)  Non lo  definirei proprio come Tiresia, poiché il Giudice che interpreto ha a che fare con le pericolose regole della prigione e spesso le manipola, dando vita a degli sporchi giochi. Con questo ti ribadisco che il mio personaggio ha sfaccettature ambigue, tipiche dei “bad characters”. Sì, mi piace interpretare i  “cattivi”, perché hanno una psicologia complessa, sono personaggi interessanti e ti permettono di comportarti come mai oseresti nella vita reale. Se il pubblico ti odia, poi, vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro.

Questa è la seconda volta che lavora con il regista Ivan Zuccon, quale impressione si è fatto  di lui?
Ivan Zuccon è un ottimo regista, paziente e perfezionista; è molto facile lavorare con lui perché ha una personalità accomodante e decisa allo stesso tempo. La prima volta che l’ho conosciuto è stata in occasione del film “Colour from the Dark” e ho potuto vedere lì come lavorava; a mio avviso, è il miglior modo che io conosca.

So che è già stato in Italia a girare in diversi films italiani, cosa ne pensa del nostro Paese e dei nostri attori?
Sì, lavorare in Italia mi piace, poiché ha molte analogie con l’Irlanda, da dove provengo. Del vostro paese mi piace quasi tutto: il cibo, la musica, l’ospitalità. Mi sento a mio agio lavorando con attori italiani, sono professionali, ben preparati e con loro ho intrecciato sempre buone amicizie.






A short translation into English:
To talk about Charlie isn’t easy, he is a “keeper of souls”, a holy man who originally looks for God, but when he sees it, he becomes blind. He is the man who saved the princess from the “Grand Inquisitor” and because of this, she began to work for him looking for souls. Charlie seems like a good person, he wants to save the princess’ soul. She committed a grave offence and her soul is burdened.
I like my character because he has two personalities, he is Charlie, the holy man and the Judge, so I am two persons and you don’t know who is the good and who is the bad. He is a very complicated character.
I’ve played a similar one  in “Derelict”, a movie, where I was Daniel, a kidnapped man who didn’t want to be there. At the beginning he wasn’t scared, he didn’t want to be there and that’s all, but then his feelings began to change and Daniel became weak and terrified. Two different behaviours, more or less as we can see in Charlie of “Wrath of the Crows”.

Joe Lake

Per saperne di più su Gerry Shanahan andate a questo link:



Dal set di "Wrath of the Crows"








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